Con la prova del Qwik-Dri proseguiamo nella sperimentazione
dei prodotti di manutenzione per armi Bore Tech,
distribuiti in Italia dall’Armeria Regina
di Conegliano (Tv) Di Massimo Mortola
L’ampia e valida linea del produttore di
Quakertown (Pennsylvania, Usa) è ormai ben nota ai nostri lettori, avendo
noi già sperimentato e commentato favorevolmente su queste pagine l’olio Friction Guard XP (novembre 2018) e i solventi Rimfire Blend, Eliminator, Cu+2 Copper Remover (rispettivamente, luglio 2018, aprile
2019 e luglio 2020). È ora il turno del Qwik-Dri, un lubrificante al olitetrafluoroetilene (in sigla Ptfe, ma più comunemente noto con la denominazione commerciale Teflon e
con altre meno diffuse), la cui caratteristica principale è asciugare completamente - e non solo parzialmente, come altri prodotti
che preferiamo definire “semiasciutti”
- in un tempo brevissimo, quantificabile
in poche decine di secondi.
Come si usa
Passiamo ora alle istruzioni d’uso ufficiali:
1) pulire preventivamente le parti col
Bore Tech Blast Degreaser (in alternativa
riteniamo che si possano usare altri
solventi, purché privi di residui oleosi) e
lasciarle asciugare;
2) applicare con parsimonia il Qwik-Dri
alle parti in movimento, e azionarle ripetutamente
per distribuirlo uniformemente
e farlo asciugare. Un lieve preventivo
riscaldamento delle parti aumenterà
la forza di adesione del prodotto e la
sua penetrazione nei pori del metallo;
3) ripetere quanto al punto 2) per garantire
la migliore copertura e lubrificazione
delle parti.
Caratteristiche e composizione
Vediamo innanzitutto come il fabbricante
descrive il Qwik-Dri (da qui in poi
useremo pure, per brevità, la sigla Q-D),
con l’avvertenza che i commenti posti
tra parentesi sono nostri e col consueto
suggerimento di affrontare con sano
scetticismo le affermazioni più roboanti.
Purtroppo Bore Tech non pubblica sul suo
sito internet le importanti schede tecniche
e di sicurezza (almeno quest’ultime
dovrebbero essere immediatamente
reperibili), né ha risposto alle nostre ripetute
richieste in merito; la scheda di
sicurezza ci è stata però prontamente
procurata dall’Armeria Regina. Il Q-D è un
lubrificante a film asciutto caricato con
particelle a elevate prestazioni di Ptfe, di
dimensioni inferiori al micron, e con additivi
leganti. Il solvente (isopropanolo) a rapida evaporazione lascia sulle superfici
una pellicola non oleosa estremamente
scorrevole, asciutta, pulita e di lunga durata,
ideale in ambienti estremamente
polverosi o freddi. È efficace tra -73 e
+300 gradi centigradi (campo termico di
grandissimo interesse, in quanto estremamente
ampio soprattutto verso il basso).
Nel settore dei lubrificanti asciutti
fornisce una lubrificazione insuperabile
e un rendimento senza pari. Penetra profondamente
nei pori del metallo aderendo
alla superficie; riduce del 95% attrito e
usura. La sua originale formulazione è
ideale per le temperature estreme poiché
non gela, inspessisce o evapora, ed è perfetta
per l’utilizzo su pistole da portare in
fondina, carrelli e grilletti, in quanto non
attira ed anzi respinge polvere, sporco e
morchie, e non macchia gli indumenti. Può
essere applicato su otturatori, caricatori,
carrelli, gruppi di scatto, mulinelli, cerniere
di porte e ogni altra area che richieda una
lubrificazione pulita e di alto livello. Non
va usato all’interno delle canne, dovendosi
prediligere per questa funzione il Friction
Guard Xp. È un liquido altamente infiammabile
di colore latteo e odore alcoolico,
poco solubile in acqua (0,1 grammi/litro a
20°C), punto di ebollizione 83°C, punto di
fiamma 13°C, temperatura di autoaccensione
425°C, densità 0,68 g/cm³ a 20°C,
pH non determinato. Contiene isopropanolo
in quantità tra il 60 e il 90% del peso;
è a bassa tossicità, non è cancerogeno,
può irritare l’apparato respiratorio, gravemente
gli occhi e lievemente la pelle.
Il flaconcino
da un’oncia liquida
(29,5 ml)
è di bell’aspetto,
e soprattutto di
pratico impiego
Due dettagli
che avvalorano la
cura produttiva
di Bore Tech: la
bocca del flacone
è sigillata da
un tenace adesivo
che va rimosso
prima dell’uso,
e il tappo a beccuccio
è dotato
di guarnizione di
tenuta
Le nostre osservazioni
Da parte nostra poniamo l’accento, da un
lato, sull’eccellente range termico di applicazione
(molti lubrificanti, anche di ottima
qualità, perdono efficacia già attorno a
-30°C, se non prima) e sulla comodità della
lubrificazione asciutta, che in alcuni casi
assume un’importanza tale da diventare
perfino essenziale (alcuni esempi: armi
a contatto del corpo o degli indumenti;
lubrificazione interna dei caricatori; ambienti
polverosi); dall’altro, osserviamo che
in molti casi risulta oltremodo scomodo,
o perfino impraticabile, il preventivo riscaldamento
delle parti da trattare col
Qwik-Dri, suggerito ma non dichiarato indispensabile
dal produttore. Segnaliamo
pure che Bore Tech non precisa se
il Q-D è compatibile con ogni tipo di metallo,
con materiali come plastica, cuoio,
gomma, e trattamenti superficiali quali
tartarugatura, doratura, nichelatura
eccetera: in tali casi, quindi, suggeriamo
di contattare preventivamente il suo
servizio d’assistenza, anche in considerazione
dell’elevato contenuto di solvente.
A proposito di quest’ultimo va detto che
l’odore è poco fastidioso e ancor meno
persistente, e questo è un bel vantaggio
per chi ha l’olfatto sensibile o ambisce a
mantenere la pace familiare.
In linea di massima, sui lubrificanti “asciutti”
siamo alquanto prevenuti, non
per partito preso ma in base alla sperimentazione
di un buon numero di essi:
in particolare, solo raramente abbiamo
potuto riscontrare un’efficacia di durata
simile a quella dei migliori oli tradizionali
o semi-asciutti.
Mancando di specifica
strumentazione non siamo in grado di
compiere valutazioni scientifiche su
efficacia e durata nel tempo della lubrificazione,
e possiamo solo affidarci a test
empirici e alla nostra ultraquarantennale
esperienza. Una delle nostre prove preferite consiste nel trattare col prodotto da
valutare - previo accurato sgrassaggio
- il pistone di una pressa monostazione
per ricarica, che in mancanza di una valida
e frequente lubrificazione presenta
una spiccata tendenza al grippaggio.
Grazie a questo difetto, le differenze
prestazionali di efficacia e durata dei
vari oli e grassi emergono immediatamente e con chiara evidenza, almeno per
quanto riguarda gli attriti di tipo radente.
Siamo i primi a riconoscere che non
sia un test di valore assoluto, ma lo riteniamo
comunque significativo. Abbiamo
sottoposto a questa prova anche il Qwik-
Dri, confrontandolo con un altro olio
“asciutto” statunitense al Ptfe, a detta
del produttore formulato per l’impiego
militare in aree desertiche e a noi ben
noto per la sua eccellente efficacia ma
anche per una resistenza all’uso davvero
scadente. Ebbene, rispetto a esso il prodotto
della Bore Tech ci è parso di livello
appena inferiore – e comunque ottimo
– quanto a scorrevolezza del pistone, ma
ci ha consentito di “lavorare” una quantità
di bossoli quadrupla prima di dover
ricorrere a una nuova lubrificazione. Per
questa prova non abbiamo preriscaldato
il metallo; non possiamo escludere che
facendolo avremmo ottenuto risultati
ancora migliori. Abbiamo pure costatato
che inizialmente la migliore resa del Q-D
si ottiene distribuendolo in più strati
sottili (noi ne abbiamo dovuti applicare
quattro); sono sufficienti poche gocce,
ed è inutile e antieconomico eccedere
con la quantità. Tra uno strato e l’altro,
lasciate asciugare bene il prodotto: non è
certo un problema, perché per ottenere
la completa evaporazione del solvente
basta aspettare pochi secondi.
Raccomandiamo pure di agitare bene il
flacone del Q-D prima di ogni uso, poiché
altrimenti si rischia di lasciare la
maggioranza delle particelle di Ptfe sul
fondo, a scapito dell’efficacia dell’olio.
Bore Tech non fa cenno, stranamente, alle proprietà detergenti e anticorrosive
del Qwik-Dri, che pure sono presenti.
Le prime, più che buone, sono assicurate
dall’elevata percentuale di solventi
presente nella formulazione, necessaria
per assicurare l’elevata penetrazione, la
completa diffusione e la rapida asciugatura
del film lubrificante. Le seconde
sono risultate dal nostro ultracollaudato
test comparativo (consistente
nell’immergere parzialmente in una
soluzione acidosalina alcune lastrine di
ferro non protetto da zincatura o altri
rivestimenti) di cui una trattata col
prodotto da valutare e le altre con oli o
grassi di resa già nota. Come prevedibile
il Q-D ha mostrato una resistenza
alla corrosione nettamente inferiore a
quella dei nostri prodotti di riferimento,
ma comunque sfruttabile per brevi
periodi, di gran lunga superiore a quella
da noi riscontrata nei solventi della
stessa marca e similare a quella offerta
dal predetto lubrificante asciutto al
Ptfe “desertico”.
Veniamo al costo, che come per tutti i
liquidi Bore Tech è elevato: nonostante
che il ricarico applicato dall’importatore
italiano sia modesto (il Qwik-Dri è caro
anche negli Usa), 14,70 euro all’oncia
sono indubbiamente tanti. Nel valutare
il rapporto qualità/prezzo è però giusto
tenere conto della bontà del prodotto
e della sua confezione (solida e dotata
di un comodo beccuccio a chiusura girevole),
e del fatto che esso va usato in
quantità modesta. Nel corso delle prove
il Qwik-Dri non ci ha creato fastidi né
all’epidermide, che nel nostro caso è alquanto
facile alle irritazioni, né all’olfatto;
come sempre, però, ricordiamo che
per doverosa prudenza è opportuno rispettare
la regola generale di operare in
ambienti ventilati ed evitare l’inalazione
e l’ingestione del prodotto, nonché il
suo contatto col corpo.
Ringraziamo Francesco e Nicola Salvador
dell’Armeria Regina per la collaborazione e la
consueta squisita cortesia.
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