testataCopper

Dell’affermato produttore statunitense - la sede è nella cittadina di Quakertown, Pennsylvania - abbiamo già esaminato, sempre con esito favorevole, due detergenti/solventi (Rimfire Blend, nel numero di Armi Magazine di luglio 2018, ed Eliminator nel numero di aprile 2019) e un olio lubrificante e protettivo (Friction Guard Xp, Armi Magazine di novembre 2018). È ora il turno di un altro cleaner, il Cu+2 Copper Remover (useremo anche l’abbreviazione Cu+2), che a nostro avviso costituisce, assieme all’Eliminator, il binomio “di punta” dei liquidi di pulizia Bore Tech. Specifichiamo “liquidi” perché dello stesso fabbricante esiste pure un particolare gel, il Chameleon, avente il medesimo campo d’azione dell’Eliminator.

A chi è destinato

Anche se visivamente e all’olfatto appaiono simili, le formulazioni di Eliminator e Cu+2 Copper Remover sono parzialmente diverse, e la differenza è essenziale. Mentre il primo è ad ampio spettro e di uso generale, possedendo la non comune capacità (reale, non solo “sulla carta”) di agire efficacemente su tutti i vari depositi che possono generarsi allo sparo (carbonio, piombo, rame, e probabilmente anche residui da polvere nera; non lo abbiamo testato su quelli plastici, per i quali il produttore consiglia l’apposito Shotgun Blend), il secondo è altamente specializzato. Il produttore, infatti, lo consiglia esclusivamente per rimuovere “heavy copper fouling”, cioè massicci depositi cuprici. Questi ultimi, peraltro, rientrano proprio tra i più frequenti con cui i tiratori - soprattutto quelli che amano le armi lunghe rigate - si trovano a lottare, e al contempo risultano difficili da asportare compiutamente. Lo ripetiamo spesso: nel settore della manutenzione delle armi abbonda la scelta ma pure l’iperbole commerciale, e se è innegabile che il mercato sia pieno di prodotti che promettono mirabilie, è altrettanto vero che quelli realmente validi sono assai meno numerosi. Non solo: molti di quelli che risultano efficaci presentano, purtroppo, aspetti negativi che ne rendono l’uso sgradevole, scomodo, e perfino pericoloso per l’arma o - peggio - per la salute dell’utilizzatore. Non per nulla alcuni dei solventi più anziani - ma non per questo meno validi - sono usciti di produzione, o hanno subìto modifiche che ne hanno però ridotto la resa; ma ci sono anche formulazioni ben più recenti che non riusciamo a sopportare già dopo pochi minuti d’utilizzo.
prodottiVariCopper

Come definirlo?

Il solvente per rame (o altro deposito parassitario) ideale sarebbe quello ad azione rapida e completa, inodore, di lunga conservazione, non infiammabile, poco costoso, sicuro per ogni materiale di cui può essere composta un’arma (metalli ferrosi e non ferrosi, legno, gomme e plastiche, osso, corno, avorio, madreperla, e probabilmente stiamo dimenticando qualcosa) e per le sue finiture (brunitura, cromatura, nichelatura eccetera), e soprattutto privo di qualsiasi nocività per uomini e animali in caso di contatto, ingestione e inalazione. Un prodotto così, ahinoi, non esiste e forse mai esisterà; però il Bore Tech Cu+2 Copper Remover è tra quelli che, per vari aspetti, riesce ad andarci vicino. Da notare come la documentazione del produttore eviti la parola “solvente”, sostituendola col vocabolo cleaner, traducibile in pulitore o detergente. In effetti, la descrizione di come agisce il Cu+2 potrebbe lasciare intendere che i residui cuprici non vengano da esso propriamente “sciolti”, ma comunque separati e allontanati dal metallo. L’armeria Regina gli attribuisce l’appellativo neutro di “deramante”, ma al contempo dichiara che agisce sciogliendo il rame per elettrolisi. Ciò premesso, abbiamo deciso di risolvere la questione semantica adeguandoci alla traduzione dell’importatore italiano e riconoscendo così al Cu+2 anche il titolo di “solvente”, che è immediatamente comprensibile e capace di rappresentare, meglio di ogni altra definizione, la splendida resa di questo moderno prodotto.

Primo contatto

Vediamo innanzitutto, selezionando gli aspetti a nostro avviso più salienti, come la Bore Tech e l’armeria Regina descrivono il Cu+2 Copper Remover. Utilizza una tecnologia chimica rivoluzionaria e brevettata che rimuove rapidamente anche i peggiori depositi cuprici, è inodore, biodegradabile, e totalmente sicuro per le canne comprese quelle di acciaio inossidabile e con anima cromata. Non contiene ammoniaca e agisce più in fretta dei prodotti concorrenti, senza i rischi per la salute, la tossicità e gli odori molesti dei solventi a base petrolifera o ammoniacale. Senza saturarsi e decadere d’efficacia, opera prima ossidando il rame e poi catturandolo come un magnete, impedendogli di depositarsi nuovamente nella canna.
Può essere fatto agire all’interno delle canne senza alcun limite di tempo, e pure all’esterno, ma in tal caso occorre poi asciugare il metallo e proteggerlo con un olio anticorrosivo; si può usare con sicurezza su calciature in polimeri, fiberglass, legno laminato o con finitura poliuretanica, ma rimuove le finiture a olio, e non deve essere tenuto a contatto con le parti nichelate per più di tre-cinque minuti. Non ha proprietà lubrificanti. È composto da acqua, acido 2-amminoetilfosfonico e tensioattivi; è un liquido di colore ambrato con lieve odore di pino, pH 9.8 a 15,6° C, punto di ebollizione 110 °C, punto di fiamma superiore a 130° C, temperatura di accensione 225° C, densità 1,031 g/cm³ a 20° C. È a bassa tossicità, poco infiammabile (è collocato al livello 1 delle scale Nfpa e Hmis, presentanti valori da 0 a 4) e non è cancerogeno; può irritare gli occhi e lievemente la pelle; contiene composti organici volatili (Voc) e solventi organici misura del 10% circa. È pienamente miscibile con l’acqua, di cui è composto per circa il 90% del peso totale, e teme il gelo; se conservato correttamente ha una durata di due anni (nostra nota: solitamente questa indicazione è molto prudenziale, e la durata effettiva è nettamente superiore. Noi lo descriviamo come un liquido pressoché trasparente e facilmente scambiabile (attenti ai bambini!) per acqua saponosa, con lieve tonalità giallina e odore che può ricordare quello del pesce, comunque tenue e non sgradevole. Grazie alla sua composizione può essere usato con misure di sicurezza ampiamente inferiori ai solventi per armi più tradizionali (a noi provoca rapidamente secchezza e lieve fastidio alle mani, per cui suggeriamo di usare guanti monouso di lattice o una crema barriera, o almeno di lavare bene le mani subito dopo l’uso), e anche in condizioni di scarsa ventilazione annulla il rischio di diffondere per casa aromi poco confacenti al mantenimento della pace familiare. È, in sostanza, la stessa descrizione da noi fatta per i predetti Rimfire Blend e Eliminator, che del Cu+2 Copper Remover condividono la base acquosa e parte della residua composizione. Come altri pulitori Bore Tech, a detta del produttore il Cu+2 non solo può essere lasciato nella canna senza causare corrosione, ma anzi contiene un protettivo a breve termine, capace di resistere a ruggine e corrosione per un periodo fino a due settimane. Anche in questo caso, però, vale quanto da noi già scrit- 046 Armi Ma gazine luglio 2020 Manutenzione C4 Carbon Remover, Rimfire Blend, Eliminator, Cu+2 Copper Remover: ognuno di essi ha una destinazione specifica, eccetto l’Eliminator che può fare da “jolly” to nelle “puntate” precedenti, ovvero che anche se una protezione, per quanto blanda, risulta certamente gradita in occasione di pulizie provvisorie “sul campo”, completabili con comodo una volta giunti a casa, in via prudenziale è tuttavia preferibile non fare affidamento sulle asserite capacità anticorrosive del Cu+2, e affidare la protezione del metallo a oli o grassi specifici. La stessa Bore Tech, a titolo d’esempio, produce il già citato l’olio Friction Guard XP, indicandone espressamente la possibilità di utilizzo all’interno delle canne.
prodottiVariCopper2
etichettaCopper
L’adesivo aggiunto dall’importatore italiano specifica alcune avvertenze di sicurezza e particolarità del Cu+2, comuni ad altri cleaner Bore Tech

I flaconi

Analogamente ad altri “solventi” Bore Tech, il Cu+2 è venduto in flaconi di plastica nera semimorbida da 4 o 16 once, rispettivamente al costo di 16,90 e 29,90 euro. Sono importi inferiori a quelli stabiliti per l’Eliminator ma comunque elevati, e che situano il Cu+2 nel segmento premium del mercato; contrariamente ad altri casi, però, siamo convinti che le sue caratteristiche giustifichino tale prezzatura. Appare altresì palese che il rapporto qualità/prezzo è a netto favore della confezione da 16 once (473 millilitri); il nostro consiglio è di acquistare questa e trasferirne una parte in un contenitore di minori dimensioni, più agevole da portare sui campi di tiro, mentre la confezione principale servirà per le sessioni di pulizia casalinghe. I flaconi sono dotati di un tenace dischetto adesivo sottotappo – da eliminare, ovviamente, al momento del primo utilizzo - e di un cappuccio a chiusura girevole, non smarribile, efficace, e di praticissimo uso: sono graditi accorgimenti che non complicano più di tanto la linea produttiva, ed evidenziano l’attenzione del fabbricante nei confronti della migliore conservazione del prodotto e delle esigenze degli utilizzatori.
Il tappo a vite, dotato di beccuccio con chiusura girevole, facilita notevolmente l’impiego del prodotto. Qui possiamo osservarlo in posizione chiusa e aperta

Come utilizzarlo

Di seguito riportiamo la procedura d’utilizzo per la pulizia delle canne, indicata dalla Bore Tech. 1) Inumidire tre-quattro pezzuole col Cu+2 e spingerle (una per volta!) dalla camera di scoppio verso il vivo di Sul retro troviamo le caratteristiche del prodotto e le istruzioni d’uso Bore Tech Cu+2 Copper Remover luglio 2020 Armi Ma gazine 047 L’adesivo aggiunto dall’importatore italiano specifica alcune avvertenze di sicurezza e particolarità del Cu+2, comuni ad altri cleaner Bore Tech Il tappo a vite, dotato di beccuccio con chiusura girevole, facilita notevolmente l’impiego del prodotto. Qui possiamo osservarlo in posizione chiusa e aperta volata, per rimuovere i depositi meno resistenti. 2) Passare 10-15 volte uno scovolo di nylon con setole dure e fitte, impregnato di Cu+2. 3) Ripetere quanto indicato al punto 1) e lasciare agire per tre-cinque minuti. 4) Passare pezzuole asciutte, fino a che non escano pulite. 5) Prima di riporre l’arma, passare una pezzuola inumidita con Cu+2, per proteggere a breve il metallo della canna. 6) Prima di un nuovo uso dell’arma passare sempre una pezzuola asciutta, per rimuovere eventuali residui e accertarsi che con esistano ostruzioni. A ciò aggiungiamo che l’armeria Regina, in persona dei competenti e cortesi Francesco e Nicola Salvador (padre e figlio), ci ha raccomandato di anteporre all’uso del Cu+2 quello di un solvente per residui carboniosi come il C4 Carbon Remover, osservando che altrimenti il deramante faticherebbe ad agire correttamente. Per chi non lo sapesse il papà è un’istituzione del settore, Nicola è conosciuto come uno dei migliori praticanti del tiro di carabina a lunga distanza, e nessuno dei due parla per sentito dire! Concordiamo pienamente pure sull’usare gli scovoli di nylon, prediligendo quelli con setole più rigide e di diametro lievemente maggiorato (i Bore Tech per carabina da noi provati soddisfano entrambi i requisiti), poiché l'efficienza del Cu+2 è tale che quelli in bronzo resterebbero celermente danneggiati. Inoltre, nonostante si tratti di un prodotto “a basso rischio”, per doverosa prudenza ricordiamo che è sempre opportuno attenersi alla regola generale di evitare il contatto col corpo, l’inalazione e l’ingestione del prodotto, e di operare in ambienti ventilati.
sigilloCopper
puntaliCopper
L’efficacia di Cu+2 Copper Remover e Eliminator nei confronti del rame è tale da consigliare l’uso di puntali portapezzuola in lega leggera, come questi della Bore Tech
brushesCopper

Mettiamolo alla prova

Veniamo - finalmente, direte! - alla prova pratica. Ebbene, almeno qui possiamo risparmiare molte parole, poiché l’uso di un endoscopio (vorrete perdonare il puntiglio, ma troviamo orrendo il neologismo “boroscopio” ora di moda) ci consente di rimandarvi quasi direttamente alle nostre fotografie, che al riguardo appaiono davvero illuminanti. Ci basta aggiungere che abbiamo seguito alla lettera sia i primi quattro punti delle istruzioni del fabbricante sia il consiglio datoci dalla famiglia Salvador, che la canna presa in esame è quella di un Mosin-Nagant 1891/30 che già avevamo pulito a fondo (così, almeno, credevamo) con un altro solvente di sperimentata efficacia, e che l’intera sessione di pulizia con i Bore Tech C4 e Cu+2 è durata poco più di un’ora, compreso l’intervento finale con un prodotto anticorrosivo.
pezzuoleCopper
Sequenza riassuntiva delle pezzuole passate nella canna di un Mosin Nagant 1891/30. Le prime quattro erano impregnate di Cu+2; asciutta la quinta; la sesta ha assunto la tinta giallina del protettivo finale
primaCopper
dopoCopper
L’interno della canna cal. 7,62x54R ripreso a 135 mm dalla culatta, prima e dopo la pulizia coi Bore Tech C4 e Cu+2. Si noti come i depositi cuprici occultassero le microfratture del metallo

Concludendo

In conclusione, il nostro giudizio su questo moderno cleaner statunitense è altamente favorevole: non è a buon mercato ed è preferibile non contare sulle sue capacità anticorrosive, però i molteplici pregi - innanzitutto la formidabile efficacia, ma contribuiscono pure sicurezza, comodità d’uso, assenza di odori molesti e vapori nocivi – meritano ampiamente l’esborso.
etichettaPrezzoCopper

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